18  Provaquarzi.

         Crystal checker

 

    Quando si teme che in una data apparecchiatura sia andato in avaria un quarzo, la prima idea che viene in mente al riparatore è quella di controllarne il funzionamento collegando i puntali di un oscilloscopio o di un frequenzimetro all’emettitore del transistor oscillatore (o ad un pin dell’integrato oscillatore) e la

      massa. Ciò non è sempre agevolmente fattibile, in quanto potrebbe essere difficoltoso localizzare il semiconduttore e/o i relativi pin, specialmente in apparecchiature recenti, dove la miniaturizzazione è spinta al massimo. Inoltre, connettendo i puntali, potrebbe accadere che l’oscillatore, che stava funzionando regolarmente, cessi

      di oscillare, oppure si sposti di frequenza a causa delle capacità del puntale. La cosa più semplice da fare, in tali circostanze, è quella di accendere un ricevitore, ad esempio uno scanner, sintonizzarlo sulla frequenza di lavoro del quarzo ed accostare l’antenna a gommino al quarzo in esame. Se il quarzo sta lavorando, si vedrà/ascolterà un segnare sul  ricevitore. Se tale segnale non viene percepito i casi sono due: il transistor (o integrato) oscillatore è guasto, oppure è guasto il quarzo.  Per sapere come stanno le cose occorrerà dissaldare il quarzo e controllarne il funzionamento tramite un provaquarzi, ad es. questo:

 

     

      A differenza di certi provaquarzi che funzionano in modalità go-no go tramite l’accensione di un led, questo dà l’indicazione del livello d’uscita e della frequenza di lavoro, dato molto importante in quanto il quarzo, pur oscillando, potrebbe essersi spostato di frequenza, vuoi per invecchiamento, vuoi in seguito ad urti o simili.

      I quarzi inseriti nel circuito, anche se in overtone, oscillano in fondamentale.

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