17        Dispositivo per registrazioni telefoniche automatiche.

            Device for automatic telephone recording.

 

Sono  molte le occasioni in cui può essere utile registrare una conversazione telefonica. Ad esempio, una importante conversazione di lavoro della quale è vitale non perdere o dimenticare alcun dettaglio. In tal caso il riascolto a posteriori del nastro registrato eviterà qualunque problema. Ricordo che è severamente vietato dalla legge italiana effettuare registrazioni se l’interlocutore non è preventivamente avvisato.

Lo schema elettrico sottostante rappresenta un dispositivo da interporre fra la linea telefonica ed un comune registratore a cassette. Questo può essere alimentato sia tramite pile che tramite alimentatore da rete. In stand-by l’assorbimento di corrente è nullo. E’ indispensabile che il registratore disponga di prese per microfono esterno e telecomando. Nella prima si introdurrà il jack J2 e nell’altra lo J1. Il registratore dovrà essere predisposto in condizione “REC” (registrazione).

Funzionamento: quando non sono in corso telefonate la tensione ai capi della linea telefonica si aggira sui 36 Volt c.c. (può differire a seconda delle zone).

Questa tensione (ramo negativo) mantiene interdetto il fet BF245 e di conseguenza il BD136. Nel jack J1 non scorrerà alcuna corrente ed il motorino del registratore sarà fermo. Alzando la cornetta, la tensione di linea si abbassa a circa 9-12 Volt (a seconda del tipo di telefono), il fet entra in conduzione, il BD136 va in saturazione ed il motorino comincia a girare.

Se il dispositivo non dovesse funzionare, invertire i fili di collegamento alla linea telefonica. Il cavo intestato con J2 è bene sia di tipo schermato.

                       

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